Scusi dottore ma questo esame è proprio necessario?
Entrambi gli esami prevedono lo studio dei vasi coinvolti nei processi di erezione. Tuttavia, è bene precisare che in condizioni basali le informazioni ottenute non rivestono particolare interesse diagnostico. Le arterie in questione hanno infatti un decorso tortuoso risultando di difficile esplorazione. Pertanto, la valutazione dei flussi raramente fornisce indicazioni significative e spesso di non univoca interpretazione. In condizioni basali è del resto pressoché impossibile diagnosticare una eventuale disfunzione veno-occlusiva (fuga venosa). Per tutti questi motivi un ecodoppler penieno basale non dovrebbe essere prescritto, ad esclusivo vantaggio della sola indagine dinamica. Riveste invece maggior rilevanza diagnostica, nella valutazione preliminare di ogni paziente, lo studio ecodoppler dei grossi vasi addominali. Un ridotto apporto di sangue lungo questi vasi si traduce infatti in un minor rifornimento delle arterie peniene.
L’ecodoppler penieno dinamico è anche noto come ecodoppler con test farmacologico. Bisogna infatti iniettare nel pene una sostanza in grado di produrre una potenziale erezione. La procedura è assolutamente indolore, causando solo un minimo fastidio, per il passaggio del farmaco nel corpo cavernoso. L’iniezione viene eseguita nelle aree dorso-laterali della radice del pene utilizzando un ago sottile (30G). La sostanza maggiormente utilizzata nella diagnosi di disfunzione erettile vascolare è la prostaglandina E1 (alprostadil). Il dosaggio impiegato è variabile (10-20 µg) in relazione ai problemi del paziente e al sospetto diagnostico. Non deve essere utilizzata nei pazienti con ipersensibilità nota al farmaco e/o a qualcuno degli eccipienti. Altre controindicazioni sono rappresentate dai soggetti con anemia falciforme, mieloma multiplo, leucemia o in caso di malformazioni anatomiche del pene. Particolare attenzione va posta ai soggetti affetti da gravi cardiopatie per i quali è sconsigliata l’attività sessuale. Trattandosi di pratica iniettiva tutta la procedura sarà comunque sottoposta a uno specifico consenso informato scritto.
L’esame completo dura circa 60 minuti. Nella valutazione basale preliminare si inquadra clinicamente il paziente e si individua il decorso dei vasi penieni ove possibile. La successiva fase dinamica prevede una serie di valutazioni del flusso arterioso e venoso dopo l’iniezione del farmaco. Si articola tecnicamente in cinque fasi che corrispondono a differenti livelli di pressione intracavernosa, ottenuti dalla vasodilatazione farmacologica. Ogni scostamento dai valori di normalità riconduce ad un insufficiente apporto arterioso, ad una insufficienza venosa o ad entrambi. Al termine dell’esame si fa fare al paziente una passeggiata all’aperto, rivedendolo dopo circa 30 minuti, prima della sua dimissione. Ove non vengano rispettati i tempi e le fasi diagnostiche descritte le informazioni fornite dalla metodica non risultano attendibili.
Non esistono limiti anagrafici sopraggiunta la maturità sessuale. Le uniche limitazioni sono rappresentate da eventuali patologie concomitanti che possano controindicarne l’effettuazione.
Come precedentemente osservato l’ecodoppler penieno individua esclusivamente quelle forme di impotenza su base vascolare, ossia da insufficienza arteriosa o venosa. Esistono inoltre casi di disfunzione erettile da cause locali congenite (micropene, curvature) o acquisite (induratio penis plastica, fratture, trombosi). Queste devono invece essere indagate mediante esame ecografico. Le eventuali problematiche neurologiche sono prevalentemente diagnosticate clinicamente, talora ricorrendo all’impiego dei potenziali evocati. Un esame del sangue è infine necessario per escludere eventuali disfunzioni ormonali.
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Solo impegno costante e amore per la professione medica, dagli anni della specializzazione presso l’Istituto di Chirurgia Vascolare e Angiologia dell’Università degli Studi di Milano, alle esperienze maturate in Italia e all’estero. La sintesi di questo vissuto oggi a Monza, mia città natale, dove affrontiamo, con tecniche mininvasive all’avanguardia, le innumerevoli problematiche correlate alle patologie vascolari, con particolare riguardo alla malattia venosa cronica, agli angiomi e al linfedema.